Serve pregare?
Credo che molti si facciano, al giorno d'oggi, questa domanda: "A che serve pregare?". E spesso la risposta è scoraggiante: "ho pregato, ma non è servito a nulla". Credo che lo scoraggiamento derivi non dalla preghiera "in sè" ma dalla mia incapacità a mettermi "in relazione" con il Padre, e spesso anche con il prossimo. Le preghiere infatti non si "recitano" ma si "vivono". Riflettere poco su questa realtà, e sopratutto trascurarla o banalizzarla per mancanza di tempo (come se quest'ultimo non fosse, a sua volta, un dono) rende la preghiera imperfetta. In ultima analisi, è sempre questione di fede e impegno personale. Dio non si accontenta perché "legge" il cuore. Ma per chi crede essa ferma realmente i disastri e le guerre. Prima di pregare, considerando il mondo di oggi, occorre dunque una vera e propria "scuola" che "insegni" a pregare e un impegno quotidiano, da "bastian contrari": contro se stessi.
29 Maggio 2015

Nessun commento:
Posta un commento