mercoledì 22 gennaio 2025

 









Ma fuori dal coro, non sempre è bello tutto ciò che muore

Tutto finisce… ed è arrivato in questi giorni, anche per Marco Pannella il tempo di lasciare questa terra.

Fa uno strano effetto mediatico morire di questi tempi… Come se la morte stessa fosse sufficiente a sanare ogni errore commesso in vita dal defunto e gli applausi si sprecano dietro un feretro adornato da tanta colpevole ipocrisia, mascherata di pietà, impassibile statua da offrire a posteri ignari e condizionati dalla propaganda di regime (quale che sia…).

Diciamola tutta e con sincerità, almeno una volta: tutto questo coraggio  e tutta questa vigorosa ostinazione anti-ideologica non andavano sprecate in così grande mistificazione.

Assolutamente aberranti e ai limiti del nazismo le campagne per aborto ed eutanasia, sprezzante nei confronti della Legge di Dio quella sul divorzio e sui presunti diritti omosessuali e addirittura devastante quella sulle droghe. Apprezzabili invece soltanto le campagne in favore della natura e degli animali, sulla non-violenza e a sostegno dei carcerati.

Ha fatto la storia? Sì. Anche Hitler a modo suo... Milioni di non-nati in omaggio a tanto abortismo, non sono stati forse "trucidati"? Da cristiano posso solo dire: "Che Dio lo perdoni..." . E il fatto che lui non credesse conta davvero poco nell’economia del creato.

Umanamente dirò che contribuire all'attuale pasticcio politico, ideologico e morale in cui versa il nostro Paese, non può considerarsi in alcun modo un merito per nessuno e dunque neanche per chi, pur pagando di persona, troppe volte lo ha fatto a sostegno di cause ignobili. Del resto… Non hanno pagato di persona anche tanti illusi kamikaze indipendentemente dalla presunta “nobiltà” delle loro cause?

Troppo stucchevoli, diplomatiche e forse un tantino poco opportune le benevole dichiarazioni della Sala Stampa Vaticana sull’argomento. Questo “eroe dei diritti civili” dovrebbe innanzitutto interrogare ogni coscienza sul concetto stesso di “civiltà” e specialmente ai giorni nostri ove un’indicibile deriva ha preso il sopravvento sui valori autenticamente umani ove “libertà” non va letta come “libertinaggio” né “dialogo” può intendersi alla stregua di “servile compromesso”.

Restando in ambito “ecclesiale” molto più opportune e veritiere mi sembrano invece le condiderazioni di padre Lazzara che cito testualmente dal suo blog su Facebook: “Il leader dei radicali, lottava per la sovversione morale e della natura umana; negando volontariamente e pertinacemente l'ordine soprannaturale in nome di un relativismo morale, ideologico e religioso, nichilista e corrosivo. Ha corrotto la legge e il costume morale di milioni di italiani, rendendo possibile l'aborto, il divorzio, la droga libera, e il "libero amore" in nome proprio della parola più sbagliata: “diritti”…. Come se fossimo chiamati qui, su questa terra a far di testa nostra…

No davvero: un estremo saluto non si nega a nessuno ma stavolta con tante, troppe perplessità assolutamente incompatibili con l’inespressivo panegirico di un sonnolento Mattarella e certo più gradite allo stesso defunto che di battaglie e polemiche ha alimentato nel bene e nel male tutta una vita non del tutto sprecata ma certo non da conclamare ad esempio.

20 Maggio 2016

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