Perché diciamo NO al Gender
Parliamo chiaro, parliamo con schiettezza e assoluta sincerità. Il tempo fa giustizia di ogni cosa e oggi è più che mai evidente, a seguito dei lunghi dibattiti, delle estenuanti deduzioni e contro deduzioni passate in ogni dove sui media, che non è più possibile imbrogliare le carte per sostenere tesi incredibili come quella che il “gender” è solo una faccenda di studi di settore.
Non ci attarderemo sui contenuti di una polemica ben nota ove basterebbe la sola passionemessa in campo da entrambi i contendenti a dimostrare che di ben altro si tratta. Di “ben altro”, è quantomeno lecito e doveroso ribadire.
Oggi, quale che fosse l'intenzione originaria (per noi peraltro chiarissima…), quando si dice “gender” si riassume con un solo termine (ormai bandiera e simbolo) tutto un mondo variegato ed è perfino superfluo citare dizionari ed enciclopedie il cui testo è determinato proprio dall’uso comune.
La mente non può che individuare, fosse anche per semplice associazione di contenuti, partiti politici e personaggi, una corrente di pensiero vera e propria, addirittura una filosofia con precedenti storici, ove s'innestano numerosi rami sospetti e contorti, un vero e proprio "arcobaleno" molto meno luminoso di quello naturale che tutti ammiriamo.
Si affaccia lo spettro di un “modernismo relativistico”, scientista (non “scientifico” che è di ben altra dignità…) ed ateo che considera come suo pane quotidiano (del “padre” è meglio tacere…) una terminologia davvero inquietante a base di aborto, lgbt, eutanasia, divorzi facili, lussuria scambiata per "libertà sessuale", studi “di genere” (a noi fa venire in mente il nazismo…), unioni civili, femministe ove l’ismo ha preso il sopravvento sul buonsenso, utero in affitto, esperimenti genetici "impazziti", pedofilia e… quant'altro.
Certo non tutti quelli che ne parlano sono pienamente coscienti di ciò che sta accadendo, molti sono semplici marionette di un progetto che affonda altrove le sue vere radici. E dove se non sul terreno infido di un profitto che ormai non rispetta più nessuno? Fermiamoci qui perché altrimenti, giunti a questo punto, dovremmo addentrarci su analisi troppo complesse in tema di massoneria, nuovo ordine mondiale, Bilderberg e altro ancora che ci porterebbero troppo oltre i limiti e le intenzioni di questo post.
Il paradosso è comunque che tali "marionette" ritengono di combattere una giusta battaglia di "democrazia" (altra parola ormai inquinatissima…) mettendosi invece al servizio proprio di quei poteri che negli anni '70 sarebbero stati oggetto della loro contestazione. Il che è quantodire sull’influenza nefasta dei moderni mezzi di comunicazione che oggi non sono più quelli elementari del ventennio.
Bevuti… e digeriti, se la prendono con chi dovrebbero invece difendere sparando a zero un confuso vocabolario a base di di razzismo, intolleranza, omofobia, bullismo e quant’altro…Ma riflettere… quello no.
Non è però per loro né contro di loro che sono dirette queste brevi considerazioni. Essi sono soltanto vittime o dispersi senza scialuppa nel mare di una filosofia fuori controllo ove lo tsunami è regola ed anche il cuore sembra fare acqua da tutte le parti. Vittime ferite nell’anima più che nel corpo tanti poveri immigrati o vittime di guerra: omosessuali che rivendicano il diritto alla propria malattia ostentando con orgoglio piaghe che vorremmo solo lenire, mogli e mariti che rifiutano perfino di discutere una possibile riconciliazione per fretta di andare chissà dove, famiglie e sofferenti non più temprati nella consapevole fede di un dolore salvifico, donne che uccidono i loro piccoli e poi piangono in silenzio il paradiso perduto…
L’elenco sarebbe lungo e riempie il cuore di carità ma anche di lecito sdegno contro Chi orienta colpevolmente i destini di tanta povera gente e specialmente di tanti innocenti bambini verso un’orizzonte deserto e senza Dio ove il Superuomo nietzschiano può ancora fare a meno di Lui (generando una nuova “razza” di propri “figli”, magari in provetta) ma non del proprio intollerabile, assiduo dolore.
Credo quindi che testimoniare contro questi “Chi” la nostra fede e un risoluto NO a questo sfacelo che investe ogni coscienza sia dovere di ognuno e che il mare, come diceva Madre Teresa, è fatto di piccole gocce. Preghiera sì, ma anche denuncia, proprio come Gesù con i farisei nel Tempio perché anche un semplice post può far riflettere, adirare o salvare le anime di chi anche oggi, ama citare perfino il Vangelo solo a metà.
NO dunque, non solo al “gender “ma anche a quanto di abominevole questo termine oggi sottintende e non dichiara per naturale ambiguità o per vigliaccheria.
24 Settembre 2015

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