Intorno alla metà del secolo scorso, in tutto il mondo prese ufficialmente piede il fenomeno dei "dischi volanti", quelli che sarebbero poi entrati a far parte dell'immaginario collettivo col termine di "UFO", acronimo inglese Unidentified Flying Object per Oggetti Volanti Non Identificati, OVNI in italiano. Parallelamente a coloro che avevano osservato e talvolta documentato strani fenomeni aerei nei cieli, cominciarono a farsi avanti numerosi individui che affermavano di essere entrati in contatto con gli occupanti di questi misteriosi velivoli.
Sino ad allora, questo genere di "contattismo" non aveva mai goduto di gran credito, anche perché si riteneva confinato ad esperienze prettamente individuali e quindi difficilmente verificabili.
Questo libro ("Contattismi di Massa" di Stefano Breccia - Nexus 2009) apre degli scenari del tutto inusitati, documentando come in realtà vi siano stati interi gruppi di persone che per prolungati periodi di tempo hanno direttamente interagito con presunte entità extraterrestri sul nostro pianeta.
Si tratta di 2 gruppi contrapposti di Alieni, situati nei pressi alla costa adriatica vicino Pescara che si mescolavano tra i residenti e soprattutto che hanno comunicato con alcuni importanti personaggi politici nel 1956. Il loro principale contatto era uno studioso di nome Bruno Sammaciccia, una figura nota e credibile che ha conseguito 4 lauree tra i quali Psicologia e Psichiatria e fu anche nominato uomo dell'anno dall'UNESCO nel 1982 per il suo notevole background culturale. E 'stato inizialmente contattato telepaticamente da alieni umanoidi alti 8 piedi, che, a loro dire, avevano una base nel mare Adriatico.
Nel capitolo intitolato "Amicizia", alla fine del libro, si parla delle loro abitudini, le intenzioni e le loro interazioni con gli esseri umani. Tra questi ultimi, spiccano figure prestigiose come un noto cardinale brasiliano, un famoso pittore e un generale dei carabinieri, ma in particolare, hanno contattato il molto noto console Italiano Alberto Perego, che ebbe il suo avvistamento sopra San Pietro il 1° Dicembre 1953 e che ha parlò di UFO a molti funzionari e politici italiani negli anni 50.
Contattato telepaticamente fu anche, il giornalista/fotografo Bruno Ghibaudi che ha scattato le sorprendenti foto di questi UFO che escono dall'acqua vicino Pescara sulla costa adriatica.
Il libro contiene molte foto delle citate personalità, più una foto di un alieno alto 8 piedi che ha detto di far parte di una Confederazione di una galassia "blu", che significa probabilmente una nebulosa blu. Un messaggio dato al Pianeta Terra contiene queste parole: "...in origine, in natura, molta vita extraterrestre era umanoide". Cioè proprio come siamo noi.
Oltre a fornire informazioni inedite sul celeberrimo "Caso Ummo", raccontato qui come nessun'altra pubblicazione in italiano aveva mai fatto prima, questo straordinario volume rivela per la prima volta l'esistenza di "Amicizia" e le incredibili vicende vissute da un gran numero di persone, principalmente in Italia, ma anche in Svizzera, Austria, Germania, Francia, Unione Sovietica, Australia e Argentina, direttamente coinvolte in questa gigantesca operazione di dialogo e interscambio tra gente della Terra e razze aliene.
I fatti qui riportati si estendono in particolare lungo un periodo che va dal 1956 al 1978, anno in cui l'Italia fu protagonista di una massiccia serie di avvistamenti UFO e di sconvolgenti e sinora inspiegati fenomeni nel mare Adriatico, che all'epoca sembra ospitasse nei suoi fondali una gigantesca base allestita da un gruppo di razze extraterrestri particolarmente benevole nei nostri confronti e in lotta con altre fazioni animate da intenti invece negativi. Le informazioni presentate in quest'opera sono a dir poco straordinarie e aprono un capitolo completamente nuovo nel panorama ufologico internazionale, suggerendo con la forza dei fatti come alcune frange di umanità terrestre abbiano interagito da tempo con razze provenienti da altri sistemi stellari per la realizzazione di un disegno evolutivo, le cui finalità solo ora cominciano lentamente a delinearsi.
Tutto ha inizio nel 1956 e del racconto di Bruno viene tratta qui solo una sintesi. Essendo troppo lungo il resto, si rimanda alla lettura del libro qui presentato.
Si tratta nel testo di persone abruzzesi, più precisamente di Pescara, Chieti, Montesilvano e uno di Sulmona ecc., che sono state contattate, tutte insieme, da altre persone identiche a noi, ma di statura leggermente diversa (dai 60 cm ai 3,5 metri di altezza) che non sono di origine terrestre. I contatti sono durati circa 22 anni, non un giorno.
Questi amici, tra cui Bruno Sammaciccia di Montesilvano, sono tutte persone con una elevatissima cultura, con più lauree, in varie branche della scienza e tecnica.
Essi hanno ricevuto certamente un bene con questa amicizia.
Questa storia, chiamata proprio AMICIZIA è uscita allo scoperto solo dopo 40 anni dalla sua nascita, nel 1956. Bruno è deceduto nel 2003.
Il messaggio di Hans ai lettori
(Hans è uno di Amicizia, ma la sua storia si è svolta in terra tedesca).
I contatti sono "tutt'ora in corso", ma con altre persone e sempre abruzzesi.
Ovviamente è bene precisare che questi W56 (il nome con il quale vengono chiamati questi alieni) hanno contatti con persone di tutti i continenti, non solo con l'Italia, ma con la Francia, Germania, Russia, Cina, Medio oriente ecc.
Sono in mezzo a noi, ma noi non ce accorgiamo e non ce ne possiamo accorgere, pur tenendo conto di quelli che possono balzare all'occhio per via della loro altezza, loro vivono in mezzo a noi, da decine di millenni. Qualcuno però ne ha visto qualcuno di notte in giro sul lungomare di Pescara, si trattò in quel caso di due w56 alti più di 2,5 metri e anche a Roma, nei paraggi della stazione Tiburtina, uno alto 2.5 metri circa che camminava dalla stazione verso il terminal degli autobus.
Probabilmente non sono mai andati via del tutto, ma ora sono di nuovo qui e danno continuamente segnali della loro presenza ai loro "prescelti", infatti sono loro che "scelgono" gli elementi da contattare successivamente e dipende tutto solo da loro.
Il Caso Amicizia documentario
Il Messaggio di Hans
Quando l'amico Stefano mi ha comunicato la decisione di Bruno Sammaciccia di scrivere parte delle sue memorie, ho deciso di collaborare, aggiungendo le mie esperienze alle sue, anche se non lo avevo mai conosciuto, se non di nome (ci siamo incontrati solo a valle dell'operazione). Sono ovviamente grato a Stefano per il suo lavoro di coordinazione e di completamento. Leggendo le note di Bruno e confrontando i suoi racconti con le mie esperienze, devo dire che dalle mie parti gli Amici ci hanno fatto vivere esperienze più orientate alla tecnica di quanto traspare sia accaduto in Italia.
Come Stefano, sono un ingegnere, ed ho lavorato nel campo delle telecomunicazioni (è a seguito di questa attività che l'ho conosciuto) e quindi, credo di avere tratto profitto da quanto gli Amici mi hanno raccontato sulla loro tecnologia.
Un'importante invenzione nel campo delle TLC è stata certamente ispirata dagli Amici (per ovvi motivi, non posso citare di che cosa si tratti).
Ora che l'ho conosciuto di persona, posso confermare che Bruno è una persona squisita, dalla profonda cultura nei settori dell'etica e delle religioni.
Lui sapeva ben poco di quanto stava accadendo al di fuori della sua nazione, per cui, ha letto con interesse le mie osservazioni; il nostro incontro è stato quindi una sessione di domande e risposte a tre voci, e Stefano ha opportunamente inserito nel testo quanto è emerso in quella occasione. Purtroppo, non capisco l'italiano, quindi, non ho potuto leggere l'ultima versione del testo, ma solo la prima, quella in inglese.
Anche nella mia nazione c'è stata la sensazione che stesse accadendo qualche cosa di grandioso, ma anche noi tedeschi di Amicizia abbiamo fatto in modo che ben poco trapelasse al di fuori della nostra cerchia, a parte qualche articolo scritto in forma dubitativa.
In Germania c'era stato detto che l'Italia sarebbe dovuta divenire la nazione leader in questo settore, proprio grazie al centro studi che Bruno stava costruendo, ma quando le cose sono andate a rotoli, da quelle parti c'è stato un profondo sentimento di scoramento e di disperazione direi. Gli Amici ci hanno detto che si imponeva una pausa di riflessione, ma ci diedero un appuntamento per i primi anni del nuovo secolo.
Sino ad ora, però, non si sono ancora rifatti vivi. Naturalmente, eravamo a conoscenza di cose analoghe in altre nazioni europee, anche se, ben di rado abbiamo avuto contatti con gli stranieri coinvolti nella vicenda. Anche qui, ormai, pochi sono ancora in vita, quindi, condivido la decisione di Bruno di lasciare queste memorie per il futuro, spero per quando i nostri Amici ritorneranno, se vorranno farlo. A differenza di lui, però, preferisco mantenere l'anonimato, quindi ho chiesto a Stefano di non inserire un mio curriculum nel testo, anche s'è abbastanza simile al suo (ho avuto meno esperienze internazionali, ma il settore di lavoro era analogo).
Invito a mia volta il lettore a leggere con interesse quanto segue, anche perché, spero che un giorno certe esperienze potrebbero anche essere sue.
Hans
Chieti, Maggio 2000
Una chiacchierata con Gaspare e Prem: QUI SU YOUTUBE
Cari amici, leggete questo libro con attenzione, perché è l'indizio dell'esistenza di una salvezza, sia da un punto di vista spirituale che umano.
Sono molto religioso, benché non fanatico, ho studiato praticamente tutte le religioni, anche quelle primitive e posso dire che il senso religioso umano è un mezzo di salvezza; sono cattolico, ma apprezzo anche le altre religioni: quando uno prega Dio onnipotente, sta commettendo una buona azione, qualunque sia il nome con cui lo chiama.
Spesso vivo fra i miei cari frati francescani, perché sento che frate Francesco è uno dei migliori esempi di misticismo, di negazione del sé, di profonda saggezza, pur non essendo stato una persona dotta, un esempio di bontà e di amore lo ha mostrato nella sua vita e nel suo corpo fino all'ultimo momento. Questo è il motivo per cui io amo frate Francesco, i francescani, ma amo anche tutti i frati, i quali, nel loro silenzio, fanno molto più bene di quanto altri fanno all'aperto.
Per quanto concerne questo libro, leggetelo con attenzione; per un momento dimenticate ciò che avete conosciuto fino ad ora, ciò che dicono gli imbecilli, gli ignoranti ed i mentitori, perché le loro affermazioni sono piuttosto di ostacolo e per favore, concentratevi su ciò che viene raccontato. Questo è quanto speravo di ottenere scrivendo questo libro.
Bruno Sammaciccia
(L'uomo che ha incontrato e vissuto per 22 anni, dal 1956 al 1978 con i W56).
Chieti, Maggio 2000
Elaborazione e Impaginazione a cura di Renato Pernice - 1 Luglio 2023